Morire a 20 anni precipitando da un ponte in autostrada.
di Gennaro Napoletano
La morte di un giovane lascia inebetiti, increduli. Il primo pensiero è per lui, per l’interruzione del suo progetto di vita, poi per i suoi genitori, per lo sforzo che dovranno fare per sopravvivere, poi per i fratelli, i parenti, e poi per tutti noi, che meno vicini siamo comunque partecipi, perché la sua morte colpisce tutta la comunità, ognuno viene toccato nell’affetto, nel senso di impotenza, nel dolore in quanto umani in grado di entrare in sintonia con il dolore altrui, e ci spinge a riflettere, a interrogarci, a ricercare un senso nella perdita. Una vita che si spegne troppo presto toglie un po’ di futuro e di fiducia a tutti.
Ci insegnano e ognuno di noi prima o poi lo sperimenta di persona che il lutto ha le sue fasi: la prima è di torpore e stordimento, poi piano piano si realizza la perdita, si cerca la persona perduta nei luoghi che frequentava, nei propri pensieri, nelle proprie percezioni, ci si arrabbia con lei per essersene andata, poi arriva la disperazione, quando ormai è chiaro che non tornerà. Infine si riprende la vita di prima, forse, ma,Il lutto per un figlio non finisce mai, si può solo imparare a sopportarlo.
Papa Francesco:” Il Papa alle famiglie: la morte di un figlio è un buco nero che inghiotte il tempo
Ho modo di conoscere una persona che ha vissuto questa “situazione” è giuro che non si mai ripresa; spesso vaga nei suoi silenzi senza trovare risposte.
Le storie delle giovani vite: Matteo Bertonati, Giovanni Battiloro, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione,
che stavano attraversando Genova per dirigersi verso Nizza e poi successivamente a Barcellona
LAUTROTRASPORTATORE CHE TORNAVA A CASA di Casalnuovo 48 anni Gennaro Sarnataro,” “Era un grande lavoratore, una persona perbene” è lil commovente commento dei familiari davanti all’obitorio.
Poi c’è Stella Boccia: 23 anni, originaria di Somma Vesuviana, viveva e lavorava in provincia di Arezzo. Stella è stata ritrovata tra le macerie del ponte Morandi insieme al suo fidanzato, Carlos Jesus Trujillo, 27 anni, di origine dominicana. I due ragazzi tornavano dalle vacanze. Stella in uno dei suoi ultimi post su Facebook, il 21 marzo, ricordava il padre con un breve video de “Il Re leone
Mi fermo qui, sono figli di questa terra, non mi interessa fare retorica, anche se tutti i “MARTIRI” di questa strage annunciata meritono RISPETTO e considerazione, con le loro vite, le loro storie;la oro perdita, come ha citato il cardinale Sepe, Impoverirà ancora più questa “umanità” che di umano ha solo il desidero morboso, pazzesco, di accumulare danaro, oppure meglio ancora titoli in borsa, solo questo.
Non è il momento di analizzare le cause , del disastro,u disastro preventivato, dove troppi giochi perversi hanno lievitato come le azioni in borsa. Risarcire i familiari delle vittime, non so se esisterà una somma per ognuno di loro. Permettetemi un interrogativo, da buon logorroico che sono: “ COSI non si va da nessuna parte, ci stiamo autoestinguontoci .