Società

Napoli rivuole gli antichi basoli dI Porta Capuana e piazza mercato

di Gennaro Napoletano

09/04/2018

Porta Capuana rappresenta una delle zone storiche più importanti di Napoli, essendo stata la principale porta d’accesso della città e centro di collegamento per le strade secondarie.

I lavori in corso a Porta Capuana dove si rimuovono gli antichi basoli di lava vesuviana. Protesta sui social del comitato di Portosalvo, da sempre a difesa dei monumenti partenopei.

Continua la scandalosa rimozione della pavimentazione lapidea della città perpetrata dal Comune di Napoli con l’avallo della Sovrintendenza – si legge in un post di Antonio Pariante. – Proseguono i restyling che stanno violando il Codice per la tutela dei Beni Culturali e del Paesaggio e stanno alterando, irrimediabilmente, l’identità storica del territorio – Assordante silenzio dell’Osservatorio Unesco».

Contemporaniamente anche Piazza Mercato cambia volto, perdendo però la sua storicità. Vengono infatti rimossi i basoli. E’ il comitato Portosalvo a fare luce sull’anomalia del centro storico: «Con il restyling della piazza  – dichiara il Presidente del Comitato Portosalvo Anronio Pariante – sparisce l’antica e preziosa pavimentazione vesuviana e arriva la mattonella in compost con  destinazione incerta per centinaia di basoli rimossi e accantonati alla meno peggio attorno ai cantieri; c’è un imbarazzante contrasto architettonico – continua Pariante – tra la nuova pavimentazione e le storiche fontane del “Campo del Moricino”.

 

 

Sui lavori di Porta Capuana dove sono  stati rimossi gli antichi basoli di lava vesuviana. «Non riesco a comprendere – conclude Pariante – come possa esserci l’avallo della Sovrintendenza su lavori simili sui cui ci sono evidenti violazioni di vincoli storici». C’è infatti chi crede che i basoli non verranno mai più riposizionati perché una volta rimossi sarà quasi impossibile incastrarli tra di loro, tagliarli o sagomarli, e chi invece resta fiducioso, nonostante molti di essi siano stati danneggiati.

Oggi 9 aprile 2018 i lavori continuano.

Gennaro Napoletano (DIR.EDIT,)

 

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